venerdì 12 dicembre 2008

L'università che vogliamo

L'onda anomala non si ferma.....

Qualcuno pensa che il silenzio possa placare un'onda impazzita, che in questi mesi ha più volte fatto vedere la sua forza nei cortei e nelle lezioni di piazza, che hanno invaso la città dei nostri saperi.

Ha portato la sua voce nei consigli di facoltà, irrompendo nel senato accademico, per ribadire un secco no alla legge 133.

La manifestazione di Roma del 14 novembre, e l'assembla nazionale danno vita alla nuova formula del movimento dell'onda: AUTORIFORMA

I tagli indiscriminati al sistema dell'istruzione reggono le sorti del sistema bancario che collettivizza solo le perdite.

E' stato lanciato un messaggio forte e chiaro: questa crisi non può ricadere sulle spalle dei precari,

della scuola, dell'università, della ricerca e della sanità.

Vogliamo partire dalla redistribuzione del reddito in termini di riqualificazione dei servizi come mense, trasporti, case e biblioteche; e in occasione dello sciopero generale del 12 dicembre chiamare la comunità accademica a ripensare insieme e a costruire l'università che vogliamo.

Le lezioni con i ritmi incalzanti del nuovo ordinamento a volte finiscono anche dopo l'orario di chiusura delle biblioteche e quest'ultime non vengono considerate spazi destinati allo studio e al confronto, proprio perchè non c'è il tempo materiale di viverle, non vogliamo vivere l'università come un esamificio ma vogliamo riappropriarci del nostro tempo.

L'onda chiede un apertura prolungata delle biblioteche fino alle ore 24 e nel fine settimana, e che le stesse siano raggiungibili con i trasporti pubblici, ciò permetterebbe inoltre la predisposizione di nuovi part-time per studenti e la regolarizzazione dei precari che da troppo tempo versano nella situazione di incertezza.

A questo proposito, l' impiego del part-time degli studenti è già previsto da regolamento per il miglioramento dei servizi universitari.

Un' esigenza forte come la riappropriazione di spazi e tempi necessari, può costituire anche l' occasione per reinventare e praticare attività alternative alla logica della privatizzazione dei servizi.


domenica 30 novembre 2008

APPELLO NAZIONALE

per la creazione di un
SITO UNICO DELL'ONDA

che sia di riferimento per tutte le realtà universitarie nazionali

Dalla prima Assemblea Nazionale degli studenti universitari (che si è svolta a Roma il 15 e
16 Novembre) è emersa da più parti la necessità di avere un sito di riferimento condiviso per
la diffusione di informazioni, media, iniziative a livello nazionale. E' nata così, al termine
della plenaria, una miniassemblea spontanea che ha iniziato a impostare i principi
fondamentali di questo sito. Per garantire una maggiore orizzontalità tale assemblea ha
deciso di rimandare le decisioni creando un forum-laboratorio in cui permettere a tutti di
discutere nei minimi dettagli il sito che si realizzerà.
Ecco l'indirizzo del forum:
http://laboratorioondaanomala.forumfree.net raggiungibile anche come http://www.inonda.tk


LINEE GUIDA
del sito che vogliamo

Il sito che vogliamo creare non vuole imporsi sugli altri, ma essere il crocevia principale per
le informazioni, non farà concorrenza agli altri siti già esistenti, anzi funzionerà da collettore
e da centro di scambio, collaborando con gli spazi locali già esistenti. L'obiettivo è creare
una rete fortemente connessa. Il sito non sarà uno strumento per decisioni imposte dall'alto e
non sarà portato avanti da una particolare università o sensibilità, sarà
informativo/operativo e si conformerà unicamente ai principi globalmente condivisi del
movimento e sarà gestito a più mani nel territorio. Il contributo di tutti alla creazione e al
mantenimento del sito non è solo permesso, ma incentivato. Si dovranno trovare insieme i
modi per mantenere l'orizzontalità, pur tenendo presente i problemi di sicurezza che questo
potrebbe comportare. Ognuna delle linee guida qui sopra può essere messa totalmente in
discussione tramite il forum.


CHIEDIAMO QUINDI...

...a tutti gli atenei, facoltà, gruppi in mobilitazione per un'università migliore, di collaborare
alla discussione e realizzazione del sito, per avere finalmente uno spazio di incontro e
condivisione informatica a livello nazionale. L'efficacia di questa iniziativa sarà
proporzionale alla quantità di atenei, gruppi, persone che collaboreranno. Il sito verrà
proposto alla prossima Assemblea Nazionale come organo di riferimento per la diffusione
delle informazioni in rete. Diffondete questo appello il più possibile fra gli atenei, i gruppi,
le singole persone e, soprattutto, partecipate, partecipate, partecipate!


Grazie a tutti per la collaborazione.

Studenti in mobilitazione delle università di
Cagliari, Firenze, Milano Bicocca, Roma la Sapienza,
Roma TorVergata, Roma Tre, Napoli Orientale, Napoli Federico II,
Pisa, Siena, Trento, Università della Calabria
Gentili Studenti dell'Università di Lecce,

sono Maurizio Morri, studente specilizzando del dipartimento di fisica
di Trieste, e rappresentante degli studenti frequentanti i corsi di
laurea specialistica in fisica. Scrivo per comunicarvi che come
studenti stiamo promuovendo un'iniziativa per realizzare un
coordinamento di tutti i dipartimenti di fisica dell'università
italiana.
Tale iniziativa prevede la realizzazione di un forum per tenere in
contatto tutti i dipartimenti; ovviamente il principale impulso è
condividere e organizzare le forme di protesta contro il decreto 133,
ma in realtà il progetto ha un più ampio respiro, e prevede di
realizzare una fitta e solida rete di scambio di informazioni tra i
vari dipartimenti a prescindere dalla lotta per la sopravvivenza che
ci coinvolge tutti in questo momento.
Oltre al forum, ci siamo registrati come dipartimento di fisica su
Evo, il software di videoconferenze utilizzato dal Cern. Sarebbe
ottimale che anche tutti gli altri dipartimenti coinvolti facessero la
stessa cosa.
Avendo trascorso tre anni alla Sapienza, sono riuscito a coinvolgere
per primi i miei ex colleghi.Ora stiamo raccogliendo anche le adesioni
dei dipartimenti dell'università di Venezia e Torino.
Vi invio questa mail per invitare ad unirvi anche voi a questa
iniziativa il più presto possibile.
Vi allego l'indirizzo del forum e il sito su dove trovare informazioni
e registrarsi ad Evo.

http://physicsnetwork.blogfree.net/
http://evo.caltech.edu

Grazie per la disponibilità,
Saluti

domenica 23 novembre 2008

invitiamo, per chi non lo sapesse, a sottoscrivere alla campagna delle
petizioni on-line contro: le classi ponte, la legge 133/08 e la legge
169/08.
le petizioni, non indette da noi, sono una delle molteplici forme di
protesta all'organico e progressivo attacco all'istruzione pubblica.
gli indirizzi sono:

http://www.firmiamo.it/controtremonti133eallaleggegelmini

http://www.firmiamo.it/controlariformagelmini

http://www.firmiamo.it/controilmaestrounico

http://www.firmiamo.it/controleclassiponte

lunedì 17 novembre 2008

17 NOVEMBRE: GIORNATA INTERNAZIONALE DEI DIRITTI DELLO STUDENTE


Milioni di studenti sfileranno nelle principali città di tutto il mondo per ribadire l'importanza del diritto allo studio e che l'istruzione e la ricerca devono essere liberi e pubblici.

In tutta Italia cortei e assemblee per rivendicare un libero accesso al sapere privo di barriere economiche, per dire NO ai tagli previsti dalla 133, per dire NO alla possibilità che gli atenei diventino delle fondazioni di diritto privato, per dire NO al numero chiuso e agli aumenti delle tasse studentesche!

Anche a Lecce un'intera giornata dedicata ai nostri diritti! Si comincia la mattina con il corteo (concentramento ore 9.00 a Porta Napoli) che vedrà accomunati studenti medi e universitari.

Alle ore 17.30 in aula Ferrari (Ateneo) si terrà un'assemblea pubblica sul tema "1968-2008 - Il movimento studentesco e il cambiamento sociale" con interventi dei docenti Stefano Cristante, Fabio De Nardis, Carlo Formenti e Antonio Moscato, e interventi degli studenti, dei sindacati e delle associazioni.

Può un movimento per l’acqua non riconoscersi
nell’Onda?

Lettera aperta alle studentesse e agli studenti

Siamo donne e uomini da sempre impegnati nei nostri
territori e a livello nazionale e internazionale per il
riconoscimento dell’acqua come bene comune e diritto umano
universale, da sottrarre al mercato e al profitto e da
restituire alla gestione partecipativa delle comunità
locali.

Insieme abbiamo prodotto e animato decine di conflitti
territoriali contro la privatizzazione dell’acqua e per la
difesa dei beni comuni.

Insieme abbiamo costituito, nel marzo 2006, il Forum
italiano dei movimenti per l’acqua, una rete che raccoglie
più di settanta associazioni ed organizzazioni e più di
trecento comitati territoriali.

Insieme abbiamo raccolto più di 400.000 firme a sostegno
di
una proposta di legge di iniziativa popolare per la tutela,
il governo e la gestione pubblica dell’acqua.

Insieme abbiamo costruito, il 1 dicembre 2008, la prima
manifestazione nazionale per la ripubblicizzazione
dell’acqua e per la difesa dei beni comuni, che ha visto
più
di 40.000 persone sfilare per le strade di Roma.



Vi abbiamo visto inondare le città e le piazze di questo
paese chiedendo a gran voce la difesa della scuola pubblica,
il diritto all’istruzione, alla conoscenza e al futuro,
lottando contro la mercificazione del sapere e della
formazione, la precarizzazione della conoscenza e della vita
, lo svilimento della scuola primaria, la privatizzazione
dell’università.

Vi abbiamo sentito urlare con rabbia ed allegria : “Noi la
vostra crisi non la paghiamo” riprendendovi gli spazi
delle
scuole e delle università e facendole diventare nuove
agorà
di socialità, conoscenza e incontro fra i movimenti e le
lotte di chi vuole cambiare le politiche di questo paese e
di chi vuole praticare un altro mondo possibile.



Questo mondo è oggi attraversato dalla più importante
crisi
economica e finanziaria che la storia ricordi, mentre si è
approfondita la crisi alimentare globale e si è
definitivamente appalesata la crisi ecologica e resi
evidenti i primi effetti permanenti dei cambiamenti
climatici planetari.

Un modello di ordine mondiale, fondato sul pensiero unico
del mercato, sull’accaparramento predatorio delle risorse
naturali, sulla mercificazione dei beni comuni e la loro
consegna ai grandi capitali finanziari, sullo svuotamento
della democrazia e della partecipazione popolare sta
dimostrando il proprio completo fallimento.



Il “crack” globale dell’economia finanziaria
rappresenta
l’esito di trenta anni di politiche liberiste, basate
sull’assioma “privato è bello”, sulla
deregolamentazione del
lavoro, sulla privatizzazione dei servizi pubblici, sulla
espropriazione dei diritti sociali.

Oggi sono i grandi poteri bancari e finanziari ad invocare
l’intervento pubblico e il sostegno statale.

Oggi sono i più sfrontati liberisti a dichiarare il
fallimento del mercato.



Lo scopo è chiaro : ottenere un nuovo travaso di risorse
dalle collettività ai poteri forti per rilanciare i flussi
finanziari mondiali e riprendere l’espropriazione di
risorse.

Così si chiedono sostegni pubblici alle banche, mentre si
approvano normative –come l’art. 23 bis della Legge n.
133/08- che perseguono la definitiva messa sul mercato dei
servizi pubblici locali, a partire dall’acqua e dal
servizio
idrico integrato.

Così si approvano normative per il drastico taglio dei
fondi
alle scuole di ogni ordine e grado, si inasprisce la
precarietà e si attaccano i diritti del lavoro, si
militarizzano gli spazi della democrazia e del conflitto
sociale.



“Noi la vostra crisi non la paghiamo” avete detto voi
per
primi, inondando le strade di questo paese e riaffermando un
protagonismo diretto, senza deleghe alcune né qualsivoglia
rappresentanze.



“Noi la vostra crisi non la paghiamo” diciamo anche noi,
reclamando la fine delle politiche liberiste di
privatizzazione e ponendo al centro della nostra iniziativa
la riappropriazione sociale dell’acqua e dei beni comuni,
la
loro cura e conservazione per le generazioni future, la loro
gestione partecipata dai cittadini, dai lavoratori e dalle
comunità locali, come motore di una ricostruzione dei
legami
sociali, di una riaffermazione dei diritti collettivi, della
riproduzione di un’appartenenza sociale aperta e
condivisa.

In una parola, di una nuova democrazia e di un altro mondo
possibile.



Senza acqua non c’è diritto alla vita.

Senza saperi, formazione e conoscenze c’è solo
dominazione
del più forte.

Senza spazio pubblico non c’è partecipazione né
democrazia.



Per questo ci riconosciamo nella vostra lotta e salutiamo la
vostra assemblea nazionale, confermando la nostra piena
solidarietà alle vostre mobilitazioni e proponendovi
intrecci fra le nostre reciproche esperienze.

Intrecci che possono essere resi ancora più forti e
solidi,
partendo dalla consapevolezza -che poi è anche la cifra
del
nostro percorso- di come unità, radicalità, autonomia e
inclusione delle differenze costituiscano il carattere
fondante dei movimenti sociali.



Il 22-23 novembre prossimi, il movimento per l’acqua
terrà
ad Aprilia il suo secondo Forum nazionale, per fare il punto
delle mobilitazioni attivate e per rilanciare con ancora
più
forza le ragioni della riappropriazione sociale dell’acqua
e
della difesa dei beni comuni.

Ci piacerebbe che fra gli interventi di apertura, sabato 22
mattina, ci fosse anche un contributo di una/uno studente
che racconti al popolo dell’acqua pubblica l’esperienza
del
popolo della scuola pubblica.

Ci piacerebbe che, nell’autonomia dei reciproci percorsi,
si
potessero innescare importanti connessioni, promuovendo
iniziative comuni dentro e fuori le Università che
facciano
incontrare le nostre battaglie per i beni comuni.

Ci piacerebbe ascoltarvi e raccontarvi qualcosa di noi.

Con curiosità, fiducia e determinazione.

Dobbiamo solo cambiare il mondo.


Un caro abbraccio a tutte e tutti.


Forum italiano dei movimenti per l’acqua

venerdì 7 novembre 2008

Il mostro unico



Cari studenti facinorosi, sono la vostra amata ministra Gelmini.
Dopo il cinque in condotta e il maestro unico, ho una nuova idea che potrà risollevare la scuola italiana.
Da dove inizia l’istruzione? Dall’asilo. E proprio qui bisogna intervenire, perché i bambini diventino obbedienti e ligi al dovere.
E le favole, con la loro sovrabbondante fantasia e il loro dissennato spreco di personaggi, li allontanano dal sano realismo e dal doveroso conformismo e alimentano il pericolo del fuori tema, della deboscia, della droga e del bullismo facinoroso.
Perciò per decreto legge istituisco il Mostro Unico.
Sarà proibito leggere favole che contengano più di un mostro o di un cattivo, con relativo aggravio per la spesa pubblica, e soprattutto si dovrà, in ogni fiaba, sottolineare la natura perversa, facinorosa e vetero-comunista di questo mostro.

Secondo il DMU (decreto mostro unico) sono proibiti ad esempio Biancaneve e i sette nani, perché Grimilde e la strega sono un costoso e inutile sdoppiamento di personalità nocivo all’immaginario dei giovani alunni, per non parlare dell’ambigua convivenza tra Biancaneve e i sette piccoli operai, di cui uno, Brontolo, sicuramente della Cgil.

Cappuccetto Rosso è ammesso, ma si sottolinei come il cacciatore è evidentemente della Lega e il lupo di origine transilvana e rumena.

Proibito Ali Babà e i quaranta ladroni, ne basta uno. Abolito Peter Pan, troppi pirati che gravano sulle casse dello stato. Abolito Pinocchio, anche accorpando il gatto e la volpe in un unico animale, restano il vilipendio ai carabinieri e il chiaro riferimento a Mediaset del paese dei balocchi.

Ammesso Pollicino ma dovrà chiamarsi Allucione ed essere alto uno e settanta, per non costituire un palese sberleffo al nostro amato presidente del consiglio.

Proibito Hansel e Gretel, perché i mostri sono due, la madre e la strega, e inoltre si parla troppo di crisi economica.

Proibito il brutto anatroccolo. Se uno è brutto, lo è per motivi genetici e tale resterà. Inoltre Andersen era gay.
Parimenti proibito il gatto con gli stivali per la connotazione sadomaso.

Proibita, anzi proibitissima Cenerentola. Le cattive sono tre e assomigliano tutte a me.
Cioè alla vostra ministra superficiale, impreparata e ciarliera. Ma la vostra Ministra Unica.

giovedì 6 novembre 2008

Comunicato Stampa 6NOV08

L'onda del Movimento Studentesco Leccese non si ferma, dopo la proiezione del film Gomorra alle ore 18 nell' Aula Magna dell'Ateneo, questa sera alle ore 22:00 si svolgerà sempre nei locali del Codacci Pisanelli,, nei pressi dell'entrata da viale dell'Università, la festa di finanziamento del Coordinamento per l'Istruzione Pubblica, iniziativa ricreativa pensata per ribadire la nostra volontà di condividere con la comunità cittadina il nostro disagio nei confronti della politica del governo in materia di istruzione.

Tutto questo in preparazione della Manifestazione Regionale di domani a Bari alla quale il Movimento Leccese aderirà incontrandosi alle ore 8 di fronte lo stesso Ateneo.

Nella giornata di sabato, continuando un percorso di sincronia tra il Movimento e l'associazione contro tutte le mafie "Libera", si terrà alle ore 9 un dibattito all'interno dell'Aula Magna in occasione del passaggio della Carovana Antimafia, promossa dalla stessa associazione e dal Movimento.
Siamo sempre in precaria agitazione, come il nostro Futuro.

Ufficio Stampa
Coordinamento per l'Istruzione Pubblica
Ciao a tutti, sono Giuliana, una studentessa-lavoratrice, il mio stato di occupazione non mi permette di essere al vostro fianco durante le manifestazioni, e ciò mi dispice, nonostante tutto cerco anch'io di dare una mano come posso e vi posso assicuare che tante persone che come me non scendono in piazza vi sostengono. Personalmente vi chiedo scusa per non essere con voi, e vi incito a portare avanti il dissenso perchè so bene che siete in piazza anche per me, per la nostra società per quella che vi sostiene ed anche per chi si fa i fatti suoi, per chi è di altre idee e non si rende conto che se riusciremo ad ottenere qualcosa, i benefici li avremo tutti e non solo noi pazzi visonari. Dopo il mio piccolo e contenuto sfogo vi spedisco di seguito una lettera tipo che ho ricevuto ed inoltro dai cicloamici di lecce... io l'ho già fatto ed invito voi tutti a perdere due minuti del vostro tempo per spedire la lettera al presidente Napolitano... Grazie di Cuore, fate girare..

Decreto Gelmini Ho ricevuto e appena spedito questo appello, lo passo anche a Voi. Per intervenire contro il Decreto Gelmini, questa è una dellepossibili modalità: in questi giorni sono moltissime le e-mail inviate al Presidente della Repubblica per chiedergli di non firmare la legge di conversione del decreto Gelmini. Ora il Presidente della Repubblica non può, per disposto costituzionale, rifiutarsi di firmare una legge approvata dal Parlamento.Egli, però, prima di firmarla, può inviare un messaggio motivato alle Camere con il quale chiede una nuova deliberazione. Per chiedergli di seguire questa strada, costituzionalmente corretta, è stato predisposto il testo di una lettera che chi volesse può inviargli Importanti sono due cose: 1. Che la richiesta sia fattibile (e quella allegata lo è) 2. Che le richieste che gli pervengono siano tantissime Il meccanismo per scrivere al Presidente della Repubblica è semplicissimo: andare su Internet indirizzare a https://servizi.quirinale.it/webmail/ appare una finestra sulla quale vanno scritti i propri dati personali ed il testo della lettera (Lo spazio a disposizione contiene esattamente il testo allegato - che va scritto tutto di seguito senza andare a capo - e la firma di chi scrive: non di più). L'invito a chi concorda è duplice: 1. inviare la lettera 2. trasmetterla a tutte le persone di cui si ha l'indirizzoinvitandole a fare altrettanto. L'unica possibilità per essere ascoltati è di essere tanti,tantissimi. TESTO DA INSERIRE NEL MODULO AL PRESIDENTE: (basta un copia e incolla) Signor Presidente, la Camera dei Deputati ed il Senato hanno approvato la legge di conversione del decreto 137/08 con un voto di fiducia. Le chiedo di compiere un atto che la Carta Costituzionale Le consente. Lei avrà trenta giorni di tempo, dopo il voto del Senato, per promulgarla (comma1, art. 73 della Costituzione). Le chiedo di inviare al Parlamento, in quel lasso di tempo, un messaggio motivato (comma 1, art.74 della Costituzione) per chiedere una nuova deliberazione. E quale più forte motivazione di quella di una legge di riforma della scuola approvata senza la necessaria discussione ed i doverosi confronti con un voto di fiducia usato proprio per impedire discussione e confronti. Confido in un Suo intervento. Distinti Saluti.

ASSEMBLEA GENERALE DEI DOTTORANDI DELL'UNIVERSITA' DEL SALENTO PROMOSSA DA ADI-LECCE

11 NOVEMBRE 2008 – TABACCHI - ORE 11,00
ASSEMBLEA GENERALE DEI DOTTORANDI
NO ALLA 133
L'ADI - Associazione Dottorandi e Dottori di Ricerca Italiani –
Lecce invita tutti i dottorandi, studenti, professori e ricercatori
ad un’assemblea generale dei dottorandi dell’Università
del Salento, l’11 novembre ore 11,00 Aula SP4 Edificio
Sperimentale Tabacchi .
L’assemblea servirà per ribadire i nostri NO ALLA 133:
• NO ai tagli del Fondo di Finanziamento Ordinario,
che verrà ridotto del 25% entro il 2012
• NO alla limitazione al 20% del turn over del
personale docente e tecnico amministrativo per gli anni
2009-2011 e del 50% per l’anno 2012
• NO alla possibilità, che in molti casi diventerà
obbligo, per gli Atenei di trasformarsi in
Fondazioni private
• NO alla costruzione dell’Università del futuro
senza un dialogo tra le parti in causa.
Sulla base di questi NO, daremo vita al dibattito
sull’Università che vorremmo: un’Università che va
trasformata, non demolita

mercoledì 5 novembre 2008

LIBERA E IL MOVIMENTO PER L'ISTRUZIONE PUBBLICA INSIEME CONTRO LA 133 E PER UN NUOVO CONCETTO DI ACCESSO AL SAPERE.

La comunità accademica di Lecce continua la sua lotta alla politica di governo in materia di istruzione messa in atto dalla coppia "Tremonti-Gelmini".
Gli strumenti di protesta e informazione posti in essere dal Movimento Studentesco Leccese stanno rapidamente prendendo forma e consenso all'esterno del mondo accademico.

Le lezioni all'aperto, previste per la mattinata di oggi, in piazzetta Castromediano e piazza sant'Oronzo, si sono regolarmente svolte suscitando l'interesse e la simpatia della comunità leccese, sempre più sensibilizzata al problema.

In preparazione alla Manifestazione che si terrà a Bari venerdi 7 novembre, nella giornata di oggi il Coordinamento per l'Istruzione Pubblica ha affrontato nel dettaglio l' organizzazione della festa di domani in Ateneo per il finanziamento della protesta.

La giornata di domani giovedi 6 novembre si aprirà con la lezione all'aperto in piazza sant'Oronzo del prof. Zacheo docente di Scienza Politica fissata per le ore 11:30.
Nella seconda parte della giornata avrà luogo in Aula Magna (Ateneo) la proiezione del film "Gomorra" in preparazione all' arrivo sabato 8 novembre della Carovana Nazionale Antimafia, evento in occasione del quale interverranno oltre ad alcune voci del movimento studentesco anche esponenti dell'Associazione "Libera".

Nella serata di domani l'Ateneo sarà teatro della suddetta festa nella quale si esibiranno alcune band tra cui i "Manifattura Clandestina", "Folk Rock", "Retro's/Rino's Garden", "Rock 70's/80's/Rino Gaetano".

Tutto questo tenendo sempre come riferimento l'appuntamento di venerdi 7 novembre ore 8:00 nei pressi dell'Ateneo per la partenza alla volta della Manifestazione Regionale di Bari.
Il concentramento dei movimenti studenteschi a Bari è previsto alle ore 11:00 in piazza Umberto I nei pressi della stazione.

Ufficio Stampa
Coordinamento per l'Istruzione Pubblica

no133lecce@gmail.com

ecco un video delle lezioni in piazza.. grazie francesco!



martedì 4 novembre 2008

a grande richiesta il programma della settimana..

Comunicato Stampa

VERSO LA MANIFESTAZIONE REGIONALE

PER IL DIRITTO ALLO STUDIO

La Puglia dice “no” alla 133. E' stata fissata per il 7 novembre a Bari la prima grande manifestazione regionale che coinvolgerà l'intero mondo dell'istruzione pubblica pugliese. Migliaia di studenti medi e universitari, docenti, ricercatori, precari e non, si ritroveranno nella mattinata di venerdì, alle 11, in piazza Umberto I, per difendere il diritto allo studio per tutti e la possibilità di fare ricerca di qualità anche e soprattutto in ambito pubblico.

Quello che si rivendica non è che il rispetto di diritti fondamentali che stanno alla base della vita democratica di qualsiasi Paese civile, ma che le attuali politiche di Governo mettono a repentaglio. Nel capoluogo regionale sarà presente anche il Coordinamento salentino per l'istruzione pubblica, il quale nei prossimi giorni organizzerà una serie di iniziative volte ad allargare la base della protesta sia a livello studentesco, sia a livello cittadino.

Continuano domani le lezioni all'aperto dei docenti dell'Università del Salento: alle 11 la professoressa Vaccaro, lettrice di lingua inglese alla Facoltà di Lingue, si incontrerà con i suoi studenti in Piazzetta Castromediano, mentre la professoressa Olga Lombardi, docente di Diritto privato, svolgerà le sue due ore di lezione, dalle 9 alle 11, in Piazza Sant'Oronzo.

Molto intensa la giornata di giovedì 6 novembre, vigilia della grande manifestazione regionale:

* alle 15 il professore Ciavolino, docente di Statistica, terrà la sue lezione in Piazza Sant'Oronzo;
* alle 18 sarà proiettato in Aula Magna del palazzo Codacci Pisanelli (ex Ateneo) il film di Matteo Garrone, “Gomorra”, a seguito del quale si terrà un dibattito sulle mafie in preparazione dell'arrivo a Lecce, previsto per sabato, della Carovana antimafia.



Nella mattinata di sabato è previsto, sempre in Aula Magna del Codacci Pisanelli, un incontro-dibattito organizzato da Libera - Libera associazioni, nomi e numeri contro le mafie -, presieduto da Don Luigi Ciotti.


Ufficio stampa

Coordinamento per l'Istruzione pubblica

comunicazione di servizio

ore 15:00 riunione in A1 (Ateneo) del coordinamento.
Saremo lì fino alle 20, quindi chiunque abbia qualcosa da proporre può venire a espriemrsi. Più siamo meglio sarà per la pluralità del Movimento. a dopo

Calamandrei..

Roma 11 febbraio 1950

Facciamo l'ipotesi, cos" astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la Costituzione, non la vuole violare in sostanza. Non vuol fare la marcia su Roma e trasformare l'aula in alloggiamento per i manipoli; ma vuol istituire, senza parere, una larvata dittatura. Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di Stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di Stato hanno il difetto di essere imparziali. C'è una certa resistenza; in quelle scuole c'è sempre, perfino sotto il fascismo c'è stata. Allora, il partito dominante segue un'altra strada (è tutta un'ipotesi teorica, intendiamoci).

Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private. Non tutte le scuole private. Le scuole del suo partito, di quel partito. Ed allora tutte le cure cominciano ad andare a queste scuole private. Cure di denaro e di privilegi. Si comincia persino a consigliare i ragazzi ad andare a queste scuole, perché in fondo sono migliori si dice di quelle di Stato. E magari si danno dei premi, come ora vi dirò, o si propone di dare dei premi a quei cittadini che saranno disposti a mandare i loro figlioli invece che alle scuole pubbliche alle scuole private. A "quelle" scuole private. Gli esami sono più facili, si studia meno e si riesce meglio. Cos" la scuola privata diventa una scuola privilegiata. Il partito dominante, non potendo trasformare apertamente le scuole di Stato in scuole di partito, manda in malora le scuole di Stato per dare la prevalenza alle sue scuole private.

Attenzione, amici, in questo convegno questo è il punto che bisogna discutere. Attenzione, questa è la ricetta. Bisogna tener d'occhio i cuochi di questa bassa cucina. L'operazione si fa in tre modi: (1) ve l'ho già detto: rovinare le scuole di Stato. Lasciare che vadano in malora. Impoverire i loro bilanci. Ignorare i loro bisogni. (2) Attenuare la sorveglianza e il controllo sulle scuole private. Non controllarne la serietà. Lasciare che vi insegnino insegnanti che non hanno i titoli minimi per insegnare. Lasciare che gli esami siano burlette. (3) Dare alle scuole private denaro pubblico.

lunedì 3 novembre 2008

Comunicato stampa


NO ALLE GUERRE
SI ALL'ISTRUZIONE PUBBLICA
CONTROPARATA DEGLI STUDENTI
e poi tutti a lezione
in piazza Sant'Oronzo

Mimetiche, scarponcini e placche militari. Anche gli studenti dell'Università del Salento si preparano alla loro parata informativa – senza armi né medaglie al merito – nelle vie del centro cittadino. L'obiettivo, ancora una volta, è continuare l'azione di sensibilizzazione della cittadinanza sulle ragioni della protesta, nata per ostacolare l'azione di smantellamento dell'Istruzione pubblica che questo governo sta mettendo in atto attraverso il decreto legge 133. La giornata delle forze dell'ordine è una buona occasione per ricordare alla cittadinanza tutta che non c'è peggior modo di spendere i soldi pubblici che investirli nel settore militare. E, di contro, non c'è cosa più stupida che tranciare di netto i fondi per la ricerca, l'Università e l'istruzione pubblica nel suo insieme.

“Lo scorso cinque agosto il governo italiano ha annunciato che acquisterà quattro esemplari di droni spendendo 330 milioni di dollari, compresi ricambi, assistenza e corsi di formazione. I droni, per inciso ma non troppo, sono dei velivoli senza pilota utilizzati per fare ricognizioni e bombardamenti su zone particolarmente ricche di attività contraerea. L'economista da bar mi suggerisce di fare due conti facili facili. 330 milioni di dollari Usa sono circa 260 milioni di euro stando un po' abbondanti con il cambio dollaro/euro. Con 260 milioni di euro se pago uno stipendio di cinquantamila euro per un anno ad un ricercatore... che dite... esagero? Forse cinquantamila sono troppi ché poi si montano la testa. Però se gliene do venticinquemila all'anno, che sicuramente è di più di quanto prendono ora... ne accontento sicuramente 10.400” (fonte peacereporter.net).

L'appuntamento è domani mattina alle 9 al Palazzo Codacci Pisanelli (ex Ateneo). L'azione informativa sfocerà alle 11 in piazza Sant'Oronzo, dove si terrà la lezione di Sociologia della Comunicazione del professor Stefano Cristante.



Ufficio Stampa
Coordinamento per l'istruzione pubblica
no133lecce.blogspot.com

sabato 1 novembre 2008

Avviso + video della protesta..

Appuntamento a zei stasera alle 19 per una riunione breve e successivamente sul volantinaggio in piazza S. Oronzo.
La protesta nn va in vacanza!!!



precari.ENEA: 3/11 Sit-in a Bari dei precari della Ricerca e l'Università

precari.ENEA: 3/11 Sit-in a Bari dei precari della Ricerca e l'Università

venerdì 31 ottobre 2008

Assemblea Pubblica sul tema dei tagli alla Scuola e alla Ricerca


Si è tenuta oggi nell'aula E5 della parte nuova del Codacci Pisanelli una pubblica Assemblea alla quale hanno preso parte diverse realtà del mondo accademico e politico legate al movimento di protesta contro la 133.
La componente studentesca del movimento ha sacrificato la prima parte dell'assemblea per sfruttare la risonanza mediatica nazionale della contemporanea Giornata del Cinema svoltasi nell'aula Magna manifestando pacificamente la propria posizione contraria riguardo la 133 con cartelloni e simbolici bavagli, il tutto senza intaccare minimamente lo svolgimento della rassegna.
Tornando all'assemblea molti sono stati gli spunti presi in considerazione dagli oratori e suggeriti dal moderatore, il tutto atto a dare una visione trasversale e oggettiva della situazione attuale.
In una fase in cui si è preso atto della propria forza, si è cercato di dare inizio alla fase propositiva del movimento, sottolineando il cambio di prospettiva avvenuto nel giro di qualche mese.
Se fino a tre mesi fa infatti si celebravano ogni giorno i funerali della componente critica e costruttiva dell'opinione pubblica, sia nella carta stampata che nelle tv, oggi siamo qui a cercare di dare una fisionimia ad un movimento troppo esteso e eterogeneo per essere inquadrato in un'ottica di organizzazione del recente passato.
Ci si è resi conto infatti di quanto questa difficoltà di organizzazione non sia necessariamente negativa, in quanto figlia di una nuova fase della storia del movimento di contestazione nazionale, soprattuto in ragione del fatto che non si ricorda a memoria di studente qualcosa di simile a livello di numeri e qualità della partecipazione.
Il problema dell'Università quindi non va inquadrato solo nell'ottica pubblica, in considerazione dell'incapacità anche della privata di sfornare classi dirigenti preparate.
Le lezioni all'aperto, la circolazione di idee e opinioni, stanno avendo un duplice effetto positivo sulla vita accademica in generale, se da un lato infatti le prime garantiscono un nuovo tipo di rapporto tra studenti e mondo esterno, favorendo la simpatia di coloro che ancora non sono parte attiva della protesta, dall'altro lato le ore con i professori stanno ritornado ad essere momenti di interscambio culturale e generazionale.
I rappresentanti degli studenti intervenuti al dibattito hanno ricordato in diversi punti il profondo dissenso con la politica di governo, soffermandosi su quanto i soldi destinati al FFO siano pochi e spesi male già adesso e quanto le cose possano peggiorare dimunuendo questi investimenti.
Si è poi cercato di spiegare che essere contro la 133 non vuol dire essere a favore dell'attuale sistema universitario, prendendo coscienza quindi anche dell'aspettativa intellettuale che il movimento ha creato intorno a se riguardo le proposte e le risposte.
Le associazioni inoltre, riconoscendo la vasta componente "nuova" alla politica accademica, hanno ribadito la loro disponibilità a trasformarsi in strumento di protesta al servizio della pluralità del Movimento, impegnandosi a lavorare per la longevità dello stesso.
Nella seconda parte del dibattito sono emersi elementi più ideologici e meno pratici, come la definizione di "meritocrazia" e quanto sia opportuno ricercarla nella realtà sociale italiana, la cronologia e la paternità di questa visione "Capitalistica" del Sapere e infine l'identità antifascista e democratica di coloro che stanno lavorando alla protesta.
In tutti i campi della società odierna il capitalismo è diventato modello di gestione, mortificando la parola "cittadino", ormai equiparata alla parola "cliente", ci si è quindi chiesti quanto sia lungimirante applicare questo modello fallito (la crisi economica lo conferma) ancora oggi anche all'Università, future Fondazioni Private, e se davvero questa sia una delle ultime opportunità per dire NO.
A Conclusione della mattinata in Assemblea si è cercato di cercare una sintesi di tutte le idee poste in essere dagli oratori, cercando di riflettere riguardo la fuga dei cervelli italiani all'estero, la distanza abissale tra i giovani e coloro che parlano di giovani, le priorità discutibili del provvedimento economico di Tremonti, l'aspettativa di qualità della vita più bassa dei figli rispetto ai genitori come mai in Italia dal dopoguerra in poi.
Irrapresentabilità, Agerarchia, Intergenerazionalità, sono le nostre qualità, l'ingrediente fondamentale per far durare il movimento è impedire la formazione di un ceto politico all'interno dello stesso che possa diventare autoreferenziale.
Pur con qualche riserva riguardo le parti politiche che stanno promuovendo il Referendum, che ad Agosto erano a dormire sotto l'ombrellone invece di fare ostruzionismo in parlamento, l'Assemblea ha individuato in questa metodologia di dissenso una buon diversificatore di lotta al provvedimento, ma che deve rimanere accessorio e non predominante.

Informazioni di Serivizio

1) Chiunque abbia qualcosa da dire può mandare una mail a no133lecce@gmail.com per poi essere pubblicato o usare lo strumento commenta relativo ad ogni post.

2) E' stata cambiata la pass dell' account email e quindi anche del blog per ragioni di sicurezza, visto lo strano traffico di mail nelle giornate di ieri e oggi riconducibili all' account stesso. Per qualsiasi urgenza l'amministratore di riferimento è Marco Saracino.

3)Tutti i gruppi di studio sono quindi invitati a mandare di giorno in giorno un report del loro lavoro alla mail ufficiale della protesta (no133lecce@gmail.com), per poter così condividere i vari stadi della fase propositiva che si è aperta con tutti coloro che per motiovi di studio, lavoro o trasporti non possono informarsi dirtettamente in Ateneo.

uno sfogo.. Difendete il movimento dall'ipocrisia dei docenti!

Amici, mi permetto di sottoporvi una riflessione dovuta alla
mia condizione di dottore di ricerca (già in pensione) e
di giornalista che guarda con simpatia e spirito di
partecipazione al movimento di protesta, avendo partecipato
negli anni del liceo e dell'università a tutte le
mobilitazioni in difesa di una istruzione pubblica e di
qualità.
Leggo dal vostro comunicato che ad alcune iniziative
aderiranno dei docenti; bene, chiariamo una cosa: se
l'università si trova in queste condizioni pietose, e
nessuno lo può negare, la colpa è anche è soprattutto
di chi ha fatto della propria professione una casta di
privilegi e abusi; guardate nei vostri dipartimenti, vedrete
quante volte si ripetono gli stessi cognomi. Oppure vedete
quanti ricercatori a Lecce sono figli di professori
altrove...Spero che molti tra voi abbiano visto Annozero
perchè è necessario comprendere una cosa: per dare a
questa protesta la credibilità di una forza di
rinnovamento bisogna guardarsi bene dai compagni di merenda.
La stragrande maggioranza dei docenti italiani, e lo sapete
tutti, hanno vinto i concorsi secondo logiche estranee a
qualsivoglia criterio meritrocratico. Ogni concorso o quasi
è truccato, e anche questo lo sapete. Siete così tanti e
pieni di idee positive da poter finalmente risolvere una
questione in sospeso da tanti anni: mettere i docenti spalle
al muro e separate i buoni maestri dai cattivi. Vi siete
chiesti perchè nessuna riforma ha mai veramente cambiato i
meccanismi di reclutamento? perchè i voti ed il potere dei
"baroni" e dei loro figli..contano più di mille
manifestazioni. Lecce, putroppo, è una delle situazioni
universitarie peggiori del paese quanto a nepotismo ed
incompetenza. Avete un'occasione unica, non sprecatela.
Altrimenti la demagogia del governo e dei suoi simpatizzanti
avrà sempre una parte di fondamento nell'ambiguità di
una presenza ingombrante.
Scusatemi se mi sono intromesso, ma visto che mi inondate la
redazione di comunicati che pubblico o riformulo con
piacere, mi sono sentito autorizzato a questo sfogo. Sono
disponibile per chiarimenti e approfondimenti.
gabriele de giorgi
redattore salentoweb.tv

giovedì 30 ottobre 2008

COMUNICATO STAMPA

LAUREE E LEZIONI ALL’APERTO

ANCHE I DOCENTI ADERISCONO ALLA PROTESTA

Dopo il successo dell’assemblea generale di questa mattina – che ha visto la partecipazione attiva di oltre 5mila persone tra studenti, ricercatori e docenti contro lo smantellamento della pubblica istruzione e del diritto allo studio per tutti - la protesta prosegue domani con due eventi che si terranno entrambi alle 11 al palazzo Codacci Pisanelli (ex Ateneo).

Nell’aula E5 si svolgerà l’assemblea pubblica organizzata dal Coordinamento Studenti e Lavoratori della Conoscenza sul tema dei tagli alla Scuola e alla Ricerca e che vedrà la partecipazione di Gennaro Migliore, ex capogruppo alla Camera del Prc, e Mimmo Pantaleo segretario nazionale CGIL FLC. Contemporaneamente, nell’Aula Magna, il movimento sarà presente alla “Giornata del Cinema” (interverranno il regista Giovanni Veronesi, l’attrice Claudia Gerini e il produttore Riccardo Neri), durante la quale verrà letto un documento sulle motivazioni della protesta.

Inoltre sempre più docenti dell’Università del Salento stanno aderendo in questi giorni alla contestazione promuovendo lezioni alternative all’aperto. Nel pomeriggio di domani, alle 18, la Facolta di Scienze MM. FF. NN. proclamerà i neo-laureati della sessione autunnale nell’atrio esterno del Codacci Pisanelli; mentre in mattinata la professoressa Francesca Bianchi - docente di Linguaggi Specifici al corso di laurea Stml della Facoltà di Lingue - terrà la sua lezione in piazza Sant’Oronzo a partire dalle ore 10. Nei prossimi giorni, invece, sempre in piazza Sant’Oronzo si terranno le lezioni dei docenti Daniele De Luca (Storia dell’America), Stefano Cristante (Sociologia della comunicazione), Egidio Zacheo (Scienza politica), Fabio De Nardis (Sociologia politica) e Mariano Longo (Sociologia).

Riguardo alla giornata odierna il coordinamento per l’istruzione pubblica esprime grande soddisfazione per la massiccia partecipazione all’assemblea plenaria in Aula Magna e il successivo corteo spontaneo che si è sviluppato nelle vie cittadine in maniera pacifica e festosa e che, come detto, ha coinvolto più di 5mila manifestanti.

Lecce, 30 ottobre 2008

Il coordinamento per l’istruzione pubblica

un fuoco di puglia..







Oggi è stata l'ennesima giornata di protesta, l'ennesima dimostrazione di dissenso, l'ennesimo tentativo di manifestare un disagio, non ho altre formule per fotografare tutto quello che è successo. Una protesta genuina, non violenta, apartitica e trasversale.
Senza architetture sociali, religiose, baronali, solo un fiume di menti pensanti, futura classe dirigente, ma soprattutto futura classe reggente!
E' emerso un punto fermo, siamo in tanti, forti e motivati, ma dall'altro lato inizia a venire a galla un senso di smarrimento da parte della base a causa delle scarse idee messe in piedi dall'assemblea.
Essere in tanti non basta, bisogna diventare parte intellettuale attiva, non lasciare tutto in mano alle associazioni o a singoli elementi, porre le condizioni perchè si apra un dialogo serio tra tutte le parti sociali, accademiche e istituzionali, guardando all'entusiasmo di tanta gente che per la prima volta si espone nella vita politica universitaria come una molla, una risorsa e non un fenomeno da arginare o accontentare.
Questa è l'opinione di una parte dell'assemblea, dei ragazzi che non ragionano in termini di tessere o di consensi da portare chissà dove, chiunque raccolga questa provocazione è pregato di dire la sua, in questo posto dove non conta quanto si grida o la faccia che si ha, ma solo l'idea!

Marco Saracino.

mercoledì 29 ottobre 2008

COMUNICATO STAMPA

Domani l'Assemblea Plenaria

aula magna del Codacci Pisanelli (ex-Ateneo)


Un'assemblea plenaria di studenti, ricercatori e docenti e personale tecnico amministrativo per pianificare le iniziative da adottare nei prossimi giorni in merito alla protesta contro la legge 133. Si terrà domani mattina (30 ottobre), a partire dalle 10:00, nell'Aula Magna del palazzo Codacci Pisanelli e rappresenta il primo momento di incontro di tutte le componenti del tessuto accademico e scolastico salentino.

Ma l'azione degli studenti leccesi è già cominciata da giorni. Già nella notte di ieri oltre mille persone hanno aderito alla "Notte in bianco" indetta dal Coordinamento studentesco per l'Istruzione pubblica per "dire no" alla riforma del triangolo Tremonti-Brunetta-Gelmini. Il concentramento, avvenuto intorno alle 24:00 in piazza Sant'Oronzo, si è poi sviluppato in un corteo che ha attraversato le vie del centro storico della città. Migliaia di orecchie d'asino – prototipi modello della nuova università targata Maria Stella Gelmini - hanno sfilato in difesa dell'istruzione pubblica e del diritto allo studio, principi che questo governo sta distruggendo.

Anche Lecce, così, si unisce di fatto al massiccio movimento di protesta che in questi giorni sta attraversando il Paese e che vede in prima fila tutte le componenti del mondo accademico, dagli studenti ai rettori passando per i docenti di prima e seconda fascia.

A questo proposito ci piacerebbe conoscere la posizione ufficiale del rettore dell'Università del Salento, Domenico Laforgia, e del corpo docente, per gran parte ancora silente rispetto alle tematiche in questione. Ebbene ricordare, infatti, che la legge Tremonti coinvolge anche la docenza, soprattutto per quanto riguarda il blocco del turn-over - per ogni cinque docenti in pensione soltanto uno ne viene assunto - e il taglio dei fondi che porterà inesorabilmente alla chiusura di molti corsi di laurea.

L'occasione per capire quali sono le posizioni e le rispettive iniziative che ogni componente del tessuto accademico intende adottare nei prossimi giorni è data, appunto, dall'assemblea plenaria di domani e che, ricordiamo, vedrà la partecipazione di studenti medi, universitari, ricercatori, dottorandi, personale tecnico amministrativo e corpo docente.

Il coordinamento per l'istruzione pubblica



le foto della contestazione di ieri..



martedì 28 ottobre 2008

lunedì 27 ottobre 2008

Assemblea Plenaria "Comitato per l'Università Pubblica"


Giovedì 30 ottobre 2008


Aula Magna, Codacci Pisanelli (Ateneo), ore 10.00

sono invitati a partecipare in massa tutti gli studenti, docenti, ricercatori, personale tecnico-amministrativo, genitori e la comunità locale.

Comunicato Stampa

Domani sera 28 ottobre, a partire dalle 24, gli studenti si riuniranno in Piazza S. Oronzo per la “Notte in bianco” degli studenti a sostegno dell’istruzione pubblica, in attesa del voto parlamentare sul d.l. 133/2008, che il giorno dopo potrebbe compromettere definitivamente l’accesso al sapere, il diritto allo studio e il carattere indipendente dell’istruzione, che questo governo vorrebbe definitivamente asservita alle logiche del mercato. L’obiettivo della veglia è coinvolgere tutta la città - studenti e non – nella mobilitazione che in questi giorni sta attraversando l’intero Paese.

La “Notte in bianco” precede l Assemblea generale dei saperi, degli studenti e dei lavoratori dell’istruzione che si terrà nella mattinata del 30 ottobre alle 10.00 presso l’Aula Magna del palazzo Codacci-Pisanelli.

Domani continueranno le assemblee di sensibilizzazione nelle varie Facoltà e le iniziative di protesta correlate:

  • Al Polo brindisino dell’Università del Salento un corteo di auto partirà dalla Cittadella della Ricerca e arriverà in piazza Santa Teresa a Brindisi, dove si terrà un sit-in di protesta assieme agli studenti delle scuole medie superiori.
  • Assemblea pubblica nella Facoltà di Scienze MM. FF. NN., ore 10:00, aula I6, Ecotekne.
  • Assemblea pubblica nella Facoltà di Ingegneria, ore 10:30, atrio La Stecca.
  • Assemblea pubblica nella Facoltà di Scienze della Formazione, ore 10:30, aula A2, Knoss (Salesiani).

Attività nell' ambito della protesta di Mercoledi 29 Ottobre 08


Economia:
Assemblea degli studenti
aula E11, Ecotekne. ore 12:00

Lingue e Letterature Straniere - Scienze della Comunicazione:
Assemblea degli studenti
aula sp4, Sperimentale Tabacchi, ore 10:30

Brindisi:
sit-in di protesta alla Cittadella e contemporaneamente si terrà il Consiglio di Facoltà dove i rappresentanti degli studenti chiederanno l'approvazione di un documento ufficiale con cui la Facoltà prenda posizione contro la legge 133.



Attività nell' ambito della protesta di Martedi 28 Ottobre 08


Scienze della Formazione:
Assemblea degli studenti
aula A2 Knos, Salesiani, ore 10:30

Scienze MM. FF. NN:
Assemblea degli studenti
aula 16 Ecotekne, ore 10:00

Ingegneria:
Assemblea degli studenti
Atrio "La Stecca", ore 10:30

Brindisi:

Corteo di auto che partirà dalla Cittadella e arriverà in piazza Santa Teresa a Brindisi dove si terrà un sit-in di protesta assieme agli studenti delle scuole medie superiori.

Attività nell' ambito della protesta di Lunedi 27 Ottobre 08


Scienze Politiche Lecce:
Assemblea degli studenti
via Brenta, ore 10:00

Scienze Politiche Sociali e del Territorio (polo Brindisi):
Assemblea degli studenti
Cittadella della ricerca, Mesagne, ore 10:00

Ufficio Stampa
Riunione per la formazione dell' Ufficio Stampa del Comitato per l'Università Pubblica di Lecce
Ateneo, ore 15:00