venerdì 31 ottobre 2008

Assemblea Pubblica sul tema dei tagli alla Scuola e alla Ricerca


Si è tenuta oggi nell'aula E5 della parte nuova del Codacci Pisanelli una pubblica Assemblea alla quale hanno preso parte diverse realtà del mondo accademico e politico legate al movimento di protesta contro la 133.
La componente studentesca del movimento ha sacrificato la prima parte dell'assemblea per sfruttare la risonanza mediatica nazionale della contemporanea Giornata del Cinema svoltasi nell'aula Magna manifestando pacificamente la propria posizione contraria riguardo la 133 con cartelloni e simbolici bavagli, il tutto senza intaccare minimamente lo svolgimento della rassegna.
Tornando all'assemblea molti sono stati gli spunti presi in considerazione dagli oratori e suggeriti dal moderatore, il tutto atto a dare una visione trasversale e oggettiva della situazione attuale.
In una fase in cui si è preso atto della propria forza, si è cercato di dare inizio alla fase propositiva del movimento, sottolineando il cambio di prospettiva avvenuto nel giro di qualche mese.
Se fino a tre mesi fa infatti si celebravano ogni giorno i funerali della componente critica e costruttiva dell'opinione pubblica, sia nella carta stampata che nelle tv, oggi siamo qui a cercare di dare una fisionimia ad un movimento troppo esteso e eterogeneo per essere inquadrato in un'ottica di organizzazione del recente passato.
Ci si è resi conto infatti di quanto questa difficoltà di organizzazione non sia necessariamente negativa, in quanto figlia di una nuova fase della storia del movimento di contestazione nazionale, soprattuto in ragione del fatto che non si ricorda a memoria di studente qualcosa di simile a livello di numeri e qualità della partecipazione.
Il problema dell'Università quindi non va inquadrato solo nell'ottica pubblica, in considerazione dell'incapacità anche della privata di sfornare classi dirigenti preparate.
Le lezioni all'aperto, la circolazione di idee e opinioni, stanno avendo un duplice effetto positivo sulla vita accademica in generale, se da un lato infatti le prime garantiscono un nuovo tipo di rapporto tra studenti e mondo esterno, favorendo la simpatia di coloro che ancora non sono parte attiva della protesta, dall'altro lato le ore con i professori stanno ritornado ad essere momenti di interscambio culturale e generazionale.
I rappresentanti degli studenti intervenuti al dibattito hanno ricordato in diversi punti il profondo dissenso con la politica di governo, soffermandosi su quanto i soldi destinati al FFO siano pochi e spesi male già adesso e quanto le cose possano peggiorare dimunuendo questi investimenti.
Si è poi cercato di spiegare che essere contro la 133 non vuol dire essere a favore dell'attuale sistema universitario, prendendo coscienza quindi anche dell'aspettativa intellettuale che il movimento ha creato intorno a se riguardo le proposte e le risposte.
Le associazioni inoltre, riconoscendo la vasta componente "nuova" alla politica accademica, hanno ribadito la loro disponibilità a trasformarsi in strumento di protesta al servizio della pluralità del Movimento, impegnandosi a lavorare per la longevità dello stesso.
Nella seconda parte del dibattito sono emersi elementi più ideologici e meno pratici, come la definizione di "meritocrazia" e quanto sia opportuno ricercarla nella realtà sociale italiana, la cronologia e la paternità di questa visione "Capitalistica" del Sapere e infine l'identità antifascista e democratica di coloro che stanno lavorando alla protesta.
In tutti i campi della società odierna il capitalismo è diventato modello di gestione, mortificando la parola "cittadino", ormai equiparata alla parola "cliente", ci si è quindi chiesti quanto sia lungimirante applicare questo modello fallito (la crisi economica lo conferma) ancora oggi anche all'Università, future Fondazioni Private, e se davvero questa sia una delle ultime opportunità per dire NO.
A Conclusione della mattinata in Assemblea si è cercato di cercare una sintesi di tutte le idee poste in essere dagli oratori, cercando di riflettere riguardo la fuga dei cervelli italiani all'estero, la distanza abissale tra i giovani e coloro che parlano di giovani, le priorità discutibili del provvedimento economico di Tremonti, l'aspettativa di qualità della vita più bassa dei figli rispetto ai genitori come mai in Italia dal dopoguerra in poi.
Irrapresentabilità, Agerarchia, Intergenerazionalità, sono le nostre qualità, l'ingrediente fondamentale per far durare il movimento è impedire la formazione di un ceto politico all'interno dello stesso che possa diventare autoreferenziale.
Pur con qualche riserva riguardo le parti politiche che stanno promuovendo il Referendum, che ad Agosto erano a dormire sotto l'ombrellone invece di fare ostruzionismo in parlamento, l'Assemblea ha individuato in questa metodologia di dissenso una buon diversificatore di lotta al provvedimento, ma che deve rimanere accessorio e non predominante.

2 commenti:

Unknown ha detto...

Credo sia una bella prospettiva, quella che ci stiamo prodigando ad attuare, e questo ci distanzia da paragoni con il passato per consapevolezza e capacità organizzativa. alla luce delle recenti dichiarazioni della polibortone dovremmo continuare sulla strada che abbiamo tracciato dimostrando di possedere una visione più ampia ed oggettiva della società che ci circonda!
un Buon Lavoro a tutti!!!
Tony.

E-MAIL: ha detto...

giro una mail..

Ciao, anche qui a Cosenza l'Università è in agitazione. Diverse facoltà sono state occupate e in alcune è stata bloccata anche la didattica. Vi inoltriamo il link al nostro blog con preghiera di pubblicarlo nei vostri canali di informazione. Mai come in questo momento è fondamentale fare rete!
A presto,

comitato di Lotta Unical
http://comitatounical.blogspot.com